Due poesie per San Valentino

Petrarca: sonetto LXI,- Pound: “Alba”

A distanza di più di 500 anni tra loro: a confronto il grande Petrarca con il sonetto LXI ed Ezra Pound con la poesia “Alba”. Due modi diversi per esprimere sentimenti e sensazioni con forme poetiche differenti: Sonetto in rima (due quartine + due terzine) per l’autore del Canzoniere mentre versi liberi per Pound in una poesia tipicamente imagista.

Cos’è che accomuna questi due componimenti di poeti vissuti in epoche così lontane?
A nostro parere, sia per Francesco Petrarca che per Ezra Pound il soggetto descritto nei loro versi è reale. Laura infatti, la donna amata da Francesco è un personaggio realmente esistito e i sentimenti dell’autore sono realmente quelli descritti nella sua produzione poetica. Allo stesso modo, anche se nei brevi versi di Pound non appare un personaggio definito, il fatto che lei giaccia accanto a lui nello stesso giaciglio è un fatto reale. D’altronde la poetica imagista di cui Pound è stato l’importante ispiratore (assieme a Hulme) ha sempre affermato che l'”immagine presenta un complesso intellettuale ed emotivo in un istante nel tempo”, in questo caso “all’alba”. Anche Laura in quell’istante di tempo, osservata dal poeta, assume una connotazione reale e precisa quando viene descritta con i capelli d’oro e annodati alla maniera del tempo.
D’altra parte, come si è detto, la metrica è completamente differente: il ritmo dei versi del sonetto caratterizzato da rime A-B-B-A è basata su un “metronomo”, concetto diametralmente opposto a quello dettato dal manifesto imagista: “As regarding rhythm: to compose in sequence of the musical phrase, not in sequence of the metronome“.

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