Alessandro Manzoni: un ricordo a 150 anni dalla morte.

Non si può non ricordare ancora una volta, dopo 150 dalla sua morte, Alessandro Manzoni (in realtà aveva altri 3 nomi: Francesco Tommaso Antonio) da tutti considerato il più importante esponente del  romanticismo letterario italiano del suo tempo e padre del romanzo moderno in Italia, anche se nella prima fase aderì alle idee illuministe francesi.

Alessandro Manzoni, nacque a Milano il 3 marzo 1785 e morì nella stessa città a quasi novan’anni, il  22 maggio 1873. Fu una morte conseguente a un trauma cranico per una caduta sui gradini della chiesa di San Fedele a Milano, avvenuta nel gennaio dello stesso anno (come riportarono le cronache dell’epoca), la successiva meningite gli fu fatale.
Com’è risaputo e testimoniato anche da chi a scuola lo ha studiato (soprattutto per l’uso della lingua italiana, per la prima volta standardizzata sul fiorentino)  rimane famoso soprattutto per il suo capolavoro: il romanzo storico-sociale “I promessi sposi” scritto tra il 1825 e il 1826. Ma la sua produzione ha spaziato sia nel campo della poesia  (Inni Sacri, 1812-1815 e Lodi Civili, 1825) che nel teatro (la tragedia Adelchi del 1822) per non citare tutta la rimanente e copiosa pubblicazione di altre opere e scritti accademici sulla letteratura e sulla lingua italiana.

A questo proposito,  considerando  l’aspetto linguistico, l’opera del Manzoni sarà destinata ad influenzare con i suoi neologismi, locuzioni e modi di dire, entrati nell’uso comune, la lingua italiana in generale, e gli scrittori italiani di fine ottocento. [Vedi la voce “Manzonismi” nella Enciclopedia Treccani].

Ma qui vogliamo soprattutto soffermarci sull’influsso straniero che ebbe sulla stesura del suo romanzo, I Promessi sposi, il primo “romanzo moderno” in Italia. In particolare l’influenza che ebbero autori inglesi come Sir Walter Scott (con Ivanhoe, 1820) il primo iniziatore del romanzo storico, ovvero di “un’opera narrativa in cui si combinano storia e invenzione, che pone in risalto, come tratto caratteristico del genere, lo stretto legame tra il comportamento e l’azione dell’uomo e le condizioni storiche del tempo in cui vive. La presenza eventuale di anacronismi e inesattezze erano dovuta al fatto che egli attribuiva sentimenti, linguaggio e atteggiamenti a lui contemporanei a protagonisti del passato”. Molto di questo si ritrova nel romanzo del Manzoni che in più tratteggia in modo realistico la psicologia dei suoi personaggi e in tutta la storia innesta la continua presenza del motivo religioso della provvidenza divina, come nell’ottavo capitolo: “E Dio non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.”


La fortuna di Manzoni in Inghilterra

Di converso quale fu l’influenza di Manzoni in Inghilterra? Tra tutti gli autori italiani dell’Ottocento, Manzoni è il più noto nella patria di Albione: “ la fama dei Promessi sposi resiste nei decenni: la traduzione del 1844 viene ristampata in una collana importante ancora nel 1889. Tuttavia, alla morte di Manzoni, la situazione storica e culturale dell’Inghilterra è molto diversa rispetto ad alcuni decenni prima. L’italianismo è ormai un fenomeno minoritario, e gli italianisti si interessano principalmente di storia dell’arte, di Dante e del Rinascimento, e molto meno della letteratura dell’Ottocento. Alla fine del secolo la conoscenza delle opere di Manzoni non fa più parte della cultura generale dei letterati e della classe colta, ma si limita sempre più all’ambito accademico e specialistico. Questa situazione si accentua nel ’900 fino ad oggi, nonostante la pubblicazione di traduzioni, dei Promessi sposi e delle altre opere di Manzoni, molto più accurate di quelle ottocentesche. Ma non va dimenticato che al suo tempo le sue opere, in particolare I promessi sposi, erano diffuse e apprezzate: si erano inserite nella cultura letteraria e religiosa dell’Inghilterra di quegli anni, occupandovi una posizione importante, e in parte l’avevano anche influenzata.” (Da Alice Crosta in “Fortuna di Manzoni in Inghilterra” in Lineatempo – Rivista online di ricerca storica letteratura e arte – n. 24/2012)

Sul Manzoni si può riascoltare un brano tratto dal podcast dalla trasmissione “Inviato Speciale”, trasmesso il 21 maggio 2023 da RadioRai1 (file in formato MP3):

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