Era la sua ottantacinquesima consegna della giornata, ed era un indirizzo di periferia. Il corriere, aveva fermato il furgone, ormai quasi vuoto, a bordo strada vicino a un gruppo di palazzine di periferia. La lista delle consegne gli diceva che quei pacchi erano gli ultimi per quel giorno. Mancava poco a Natale e gli ordini per i regali fioccavano come neve.
Ecco il numero civico e il nome sul campanello: «Buongiorno, ho un pacco per…» Nessuna risposta.
Prova ad un altro campanello: «Scusi, potrebbe aprirmi il portone che lascio un pacco per il signore dell’interno 5?»
Dal citofono, dopo qualche secondo risponde una voce: «Guardi, io non posso ritirare il pacco anche perché sto uscendo, ma può lasciarlo nel sottoscala.»
«Va bene, grazie» Il corriere, un ragazzo da poco in forza alla flotta, lascia il pacco, una scatola non molto voluminosa, nel sottoscala di quella palazzina. Poi fugge via, deve terminare le altre consegne e deve fare presto. Un lavoro molto pesante il suo.
La signora che aveva aperto il portone, uscendo aveva notato il pacco appoggiato di fianco ai primi gradini: il vicino quando sarebbe rientrato l’avrebbe sicuramente visto. Ecco, pensava, oggi i regali si fanno senza scomodarsi e uscire, ordini pigiando qualche tasto sul computer o sul cellulare, ed ecco ,nel giro di qualche giorno, ti arriva a casa un bel pacco che basta aprire. Ma a volte capita che alla consegna ti trovi assente e allora o ti rivolgi a un vicino o speri di trovarlo quando rientri.
Al signore dell’interno 5 che stava rientrando arriva un messaggio: “Gentile cliente le comunichiamo che il pacco è stato consegnato”. Lui vive solo, separato da un anno dalla moglie ma per quel Natale vorrebbe fare un regalo speciale alla piccola Alice. L’aveva trovato navigando sul sito specializzato per i bambini di quell’età: un bellissimo bambolotto dal viso dolce e gli occhi azzurri, come quelli di Alice. L’ordine sarebbe stato evaso in due giorni, ma nel giorno della consegna aveva dovuto uscire e sperava di rientrare in tempo, così non era stato. Nel sottoscala non c’era alcun pacco: sparito, scomparso, missing… Aveva provato a chiedere ai vicini ma nessuno sapeva nulla, al di fuori della signora dell’appartamento al primo piano che, un po’ dispiaciuta, aveva confermato la consegna e di esser stata l’ultima ad aver visto il pacco.
Qualcuno doveva averlo notato passando davanti alla porta a vetri dell’ingresso e in qualche modo era entrato e lo aveva preso senza troppi indugi: un gesto vile, pensò il signore dell’interno 5, anche perché il contenuto di quella scatola non era visibile ma ormai non c’era più tempo per rimediare. Quel Natale sarebbe stato più triste senza il sorriso di Alice.
Il mattino dopo il signore dell’interno 5 sente suonare al citofono: «C’è un pacco per lei» Strano, pensa, non aspettavo alcun nuovo pacco, ma si precipita nell’androne dove lo attende il corriere che gli spiega: «Vede, il mio collega ieri ha lasciato questo pacco incustodito, cosa che non si dovrebbe mai fare in assenza del destinatario, ma sa, è uno nuovo e deve ancora far sue le regole… così io sono tornato dopo qualche ora a prelevarlo per custodirlo nel mio furgone. Oggi sono qui per consegnarglielo. Ci scusi molto per il disguido e… Buon Natale!»
Il signore dell’interno 5 ha solo il fiato per rispondere con un «grazie!»
[Paolo Giovannetti, dic. 2021]