
L’undici settembre di quest’anno ha un significato particolare: sono passati vent’anni dal più grande attentato terroristico mai registrato negli Stati Uniti. Da quel momento il mondo è cambiato, e ci si è resi conto che ogni paese civile sarebbe stato nel mirino di attentatori senza scrupoli, decisi di annientare i simboli della civiltà occidentale. Dopo quel grande attentato infatti si sono succeduti altri sanguinosi episodi anche in Europa, in nome di un fanatismo religioso il cui scopo è quello di diffondere odio e paura colpendo persone inermi (vedi ad esempio la strage del Bataclan in Francia) Tutto questo perciò ha scatenato, specie nei primi tempi successivi a quel fatidico 11 settembre, delle reazioni impulsive, che sotto la spinta di quegli avvenimenti, ha spesso generato una sorta di ipersensibilità associata ad un istinto di autodifesa che si è manifestata a volte come una caccia all’uomo che magari vesta un abbgliamento medioorientale.
A questo proposito, ricordo di aver scritto un racconto breve su questo tema, intitolato “Tictac” pubblicato nella raccolta del mio libro di racconti “Il pioppo bianco” (2016). Per chi fosse interessato Il libro è disponibile presso l’autore chiedendolo qui
Il racconto è possibile scaricarlo qui sotto.