Un libro da rileggere oggi soprattutto anche nella giornata del ricordo.
Quando muore, nell’aprile del 1987, Levi lascia dispersi in varie sedi, giornali, riviste, libri, oltre una ventina di racconti scritti durante un decennio. Levi non indaga solo il mondo animale… ma anche quello umano ad esempio in storie autobiografiche ambientate nel Lager, confermandosi come scrittore antropologo dotato di un inconsueto umorismo. Crede nella forza pedagogica dei racconti in cui l’aspetto morale è sempre in primo piano. Le sue storie divertono, inquietano e danno sempre da pensare. Continua a leggere.