Un viaggio dal Canada all’America più ignota, passando per New York.
Due autrici del ‘900 (una americana e una canadese) e un autore americano contemporaneo che hanno in comune la passione per la scrittura breve. Apprezzati sia in america, e poi (anche recentemente), dal pubblico italiano.
- Mavis Gallant, (Montréal, 11 agosto 1922 – Parigi, 18 febbraio 2014).
Lettura di: “In Transit” (In transito) pubblicato prima sul New Yorker (1965) e poi in “The Selected Stories of Mavis Gallant” (Trad. di Paolo Giovannetti)A dieci anni divenne orfana di padre. Iniziò la sua carriera professionale come giornalista a Montréal, finché decide di dedicarsi completamente alla scrittura. I suoi racconti sono stati pubblicati sul New Yorker sin dall’inizio. Negli anni cinquanta lasciò il Canada e andò in Europa. Dopo aver visitato vari stati, si stabilì a Parigi, rimase fino alla morte, sempre mantenendo la cittadinanza canadese. “Scrivere racconti – ha spiegato in un’intervista la Gallant – è diverso. Un racconto è molto difficile, non che un romanzo non lo sia, ma in modo diverso. È quasi impossibile mantenere lo stesso livello di tensione stilistica per un intero romanzo. Certo, Virginia Woolf lo fa. Ma in un buon racconto c’è una tensione costante; lo scrittore non si permette il minimo rilassamento perché basta una parola in più, o in meno, e l’intero edificio crolla”. [Dal Sole24Ore, 4 novembre 2005]
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Dorothy Parker, (Dorothy Rothschild (Long Branch, 22 agosto 1893 – New York, 7 giugno 1967).
Lettura di: “Conversazione alle tre di notte” da (“Giochi di società”, BUR, 2013)Dorothy, nota anche con i diminutivi di Dot o Dottie, è stata una scrittrice, poetessa e giornalista statunitense. Di origine ebraica, da parte di padre, che perse all’età di vent’anni, dopo aver perso la madre nella primissima infanzia, iniziò la sua carriera come pianista, per poi dedicarsi al giornalismo (“Vogue” e “New Yorker”) e, succesivamente, alla letteratura con la composizione di poesie, racconti, sceneggiature. Assidua frequentatrice dei salotti intelletuali newyorkesi, si è sempre caratterizzata come fustigatrice e critica dei costumi dell’alta società americana. Una vita movimentata sentimentalmente la sua. E’ stata simpatizzante di Martin Luther King e al movimento per i diritti degli afroamericani, ha lasciato tutti i suoi averi, dopo la morte per alcolismo.
Dorothy Parker ha notevolmente influenzato la cultura americana del suo periodo, e la sua eredità si sente ancora ai giorni nostri. A titolo d’esempio, il suo nome appare su una canzone di Prince (The Ballad of Dorothy Parker) e nel 1994 uscì un film ispirato alla vita di Dot e dei suoi amici dell’Algonquin, Mrs. Parker e il circolo vizioso (Mrs. Parker and The Vicious Circle, diretto da Alan Rudolph). [Fonti: Wikipedia]. -
Chris Offutt, ( Lexington, nel Kentucky, il 24 agosto 1958)
Racconto breve: “Palla 9” (1992) da “Nelle Terre di Nessuno”, Minimum Fax, Roma, 2017.
Oltre a Nelle terre di nessuno, ha scritto un’altra raccolta di racconti, Out of the Woods, un romanzo, The Good Brother, e tre memoir: The Same River Twice, No Heroes: A Memoir of Coming Home, e My Father, the Pornographer. Ha ricevuto, nel 1996, il Whiting Award per la narrativa e la saggistica, ed è stato incluso da Granta (rivista letteraria ed editore inglese) tra i venti migliori narratori delle ultime generazioni. Chris Offutt, nei suoi racconti descrive: “paesaggi di brutale bellezza, alcol e fucili, rabbia e rassegnazione ...”