Oltre i confini spazio-temporali anche i “gatti” fanno fantascienza …
La recente scomparsa del grande astrofisico Stephen Hopkins ha rafforzato l’idea iniziale di trattare in questo prossimo incontro il tema della fantascienza soprattutto nel suo sottogenere “soft” che vede grande protagonista Ray Bradbury (Waukegan, 22 agosto 1920 – Los Angeles, 5 giugno 2012) autore ecclettico non solo su queste tematiche, ma anche di altri generi narrativi che trattano di mistero, polizieschi, fantasy, ecc. e infine sceneggiatore di diversi film. Sia nei suoi racconti che romanzi (uno per tutti: “Cronache Marziane”) ha saputo trattare con grande intelligenza e sensibilità della psicologia e dei sentimenti dei suoi personaggi. Accanto all’autore del famosissimo “Fahrenheith 451″ non poteva mancare il padre indiscusso della fantascienza “Hard” o tecnologica, l’intramontabile Isaac Asimov (Petroviči, 2 gennaio 1920 – New York, 6 aprile 1992), autore di centinaia di opere tra libri, romanzi e cicli/raccolte di fantascienza. Tuttavia è stato anche lui autore di racconti di mistero e racconti gialli oltre che grande divulgatore scientifico, un prosatore che ha spesso utilizzato una sottile e distaccata ironia per descrivere personaggi e situazioni.
Rispettando la consueta attività di ricerca sui racconti brevi, spesso dimenticati e/o riscoperti recentemente sugli autori in primo piano, nel nostro menù della serata abbiamo scelto in lettura:
- “Gatto temporale” (Asimov, 1941)
- “Inserire pomello A in foro B” (Asimov, 1957)
- “Tempo nel tuo volo” (Bradbury, 1953)
- “Il contribuente” (Bradbury, da “Cronache Marziane”)
- “Il pigiama del gatto” (Bradbury, 2003)